DIARIO DI BORDO – 8 maggio #beFilmaker in Palestina 2017


Finalmente iniziamo a pieno ritmo, non vedevamo l’ora.
Ieri abbiamo conosciuto gli studenti e le studentesse dei due corsi e oggi possiamo entrare nel vivo del programma.
La classe della mattina è meno esperta. Una delle donne segue il corso con il figlio di 13 anni, che ha un canale youtube, il social network più usato dalle nuovissime generazioni e questo ci colpisce molto.


L’interesse di studenti e studentesse è alto. Ponendo domande intelligenti, ci ”contestano” molti dei punti che affrontiamo, e questa, per noi, è già una prima piccola soddisfazione: il nostro lavoro si fa mettendo costantemente in discussione, cercando sempre di andare dentro le cose che si vivono, senza accontentarsi mai delle risposte ottenute.
Andiamo di corsa, il tempo è poco è le cose da dire sono molte. Parliamo dei social network e dell’uso dello smartphone, dei suoi limiti ma sopratutto delle sue possibilità, di come un bravo reporter debba sempre cercare di comprendere, ma soprattutto di farsi capire, adattandosi al contesto e sfruttando ogni possibilità che gli si presenta.
Rallentiamo un po’ con il programma, ma siamo contenti, perchè la partecipazione, inversamente al crescere della stanchezza è sempre più attiva ed entusiasta.
Finita la lezione della mattina mangiamo un kabab di corsa e arriviamo con un po di ritardo dal gruppo del pomeriggio: “come al solito voi italiani”, ci dicono scherzando, “come NOI arabi”, penso io scherzando un po’ meno.
La classe è quasi tutta al femminile, sono giovani e molti hanno già frequentato corsi di fotografia e video. Una delle studentesse, Anfal, ci parla del suo studio fotografico, una storia interessante, che vorrebbe raccontarci. La giornata termina velocemente. Siamo entusiasti, c’è molto lavoro da fare, ma loro hanno una gran voglia di mettersi sotto.
Come ogni volta, a fine giornata, la sensazione è che siamo noi i primi ad imparare molto da questi ragazzi