DIG AWARDS – finalisti del DIG Pitch


DIG Pitch è il premio riservato ai progetti video di tipo inchiesta/reportage in corso d’opera o pre-produzione, basati su argomenti a sfondo sociale, economico o di rilevanza politica per gli stati europei.

Gli 8 finalisti presenteranno i loro progetti sia ad una giuria che ad un pubblico di potenziali acquirenti, broadcaster, editori e produttori, durante la giornata del 23 giugno del DIG Festival.

Gli autori avranno 10 minuti per presentare il contenuto del progetto più altri 3 per mostrare i loro teaser. La giuria, aldilà della qualità e originalità del progetto, terrà in considerazione anche l’effettiva possibilità di realizzazione e gli aspetti economici.

I finalisti del DIG Pitch

I progetti selezionati riportano alla ribalta crimini dimenticati o approfondiscono temi di estrema attualità: guerre, migrazioni, traffici internazionali, reati finanziati.
A contendersi un premio di 20.000 euro sono progetti italiani e stranieri che coinvolgono reporter e registi di sei nazioni differenti.
Ecco chi sono:

– Apocalypse Donbass. Nato da un’idea di Giorgio Bianchi, con la collaborazione di Lorenzo Giroffi e Andrea Sceresini e la regia di Matteo Gagliardi, Apocalypse Donbass è un viaggio nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, figlie della prima guerra europea del ventunesimo secolo.

– Blue Lips. Gabriele Veronesi e Luca Bedini riaprono un vero e proprio cold case, otto omicidi dimenticati nella provincia modenese degli anni Ottanta.

– Benin City: A Trafficked City. Giampaolo Musumeci e Gianni Rosini accendono i riflettori su Benin City, città nigeriana che basa la sua economia sullo sfruttamento della prostituzione. Un’attività criminale che intreccia a doppio filo Africa e Italia.

– Fridah’s Journey. Il team investigativo italo-svizzero formato da Serena Tinari, Catherine Riva, Manolo Luppichini e Ivan Giordano, con il supporto della reporter canadese Sandra Bartlett, indaga sulle menzogne che hanno portato alla diffusione, in tutto il mondo, di un farmaco dannoso per la salute.

– Hunting the General. Lorenzo Tondo, Saul Caia, Rosario Sardella e Vincenzo Rosa si muovono sulle tracce di uno dei trafficanti di esseri umani più ricercati dalle polizie internazionali: un uomo che gira ancora a piede libero, mentre un innocente è finito in carcere al suo posto.

– Inside Lehman Brothers. La giornalista francese Jennifer Deschamps, in collaborazione con la connazionale Sylvain Pak e con il giornalista statunitense di origine indiana Vikas Bajaj, riapre il dibattito sul fallimento della Lehman Brothers. La sua inchiesta, basata sulle rivelazioni di importanti insider, aprirà nuove prospettive sulla crisi finanziaria che ha sconvolto il pianeta.

– Inside the Agreement. Alessandro Di Nunzio e Diego Gandolfo, insieme ai documentaristi Adeline Bailleul (Francia) e Tarek Bouraque (Marocco) indagano sui “danni collaterali” degli accordi commerciali tra Unione europea e Marocco: accordi che hanno contribuito alla creazione di veri e propri schiavi dell’agricoltura.

– Unknown. Jacopo Loiodice, Silvia Boccardi, Giuseppe Francaviglia e Giorgio Viscardini raccontano al mondo la straziante identificazione dei migranti senza nome morti nella traversata del Mediterraneo.

Il prossimo 23 maggio al Teatro Libero di Milano, in via Savona 10, alle ore 12.00, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Festival preceduta dallo spettacolo teatrale “Le buone maniere – I fatti della Uno Bianca“, interpretato da Michele Di Giacomo su testo di Michele Di Vito, che avrà inizio alle ore 11.00.
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